Dybbuk - Frammenti di testo

(...) Il testimone:

Così ebbe principio, incominciò ... cieli, dite perché, dite per chi! / Perché, sulla terra tutta intera, soffrire questa vergogna ci tocca in sorte. / La terra, sordomuta, ha come chiuso gli occhi... ma voi, cieli, voi avete visto, / stavate a guardare, voi, lassù, dall'alto, eppure non vi siete capovolti! / Non s'è

annuvolato il vostro azzurro, scontato azzurro, splendeva falso come sempre. / Il sole, come feroce boia, rosso, girava in tondo e girava sempre. / La luna, vecchia sgualdrina peccatrice, usciva a spasso in voi, la notte, / e le stelle, sporche ammiccavano, gli occhi strizzavano come topi. / Via! Non voglio

alzare a voi lo sguardo, né vedervi, né saperne più di voi! / O cieli, falsi e bugiardi, o, lassù nell'alto, bassi cieli!

Così è incominciato, subito il primo giorno, e quello dopo ancora! E poi / da capo! Da capo! Tutte le mattine da capo riprendeva - / Ah non fa in tempo la sventura a invecchiare, ricomincia oggi - ascolta: già ce n'è una nuova / e nuova paura c'è, nuovo terrore! La morte ci accompagna, ci viene dietro, ombra fedele.

La fine. Il cielo avvampa nelle notti; di giorno si avvolge in fumo, di notte sii riaccende: Che spavento! / Come ai tempi del nostro inizio nell'arido deserto: colonna di nubi il giorno, la notte colonna di

fuoco - / il mio popolo pieno di gioia allora, forte della sua fede, andava incontro a giovane vita, e adesso - / E' bene che un Dio non esista... anche se fa così male stare senza di Lui! Quanto mi duole - / Io v'ho creduto un tempo, v'ho confidato le mie gioie, pene, il riso e il pianto/ migliori voi non siete della meschina terra, del grande mucchio di letame! / io v'ho lodato, cieli, in

ogni mia canzone vi cantavo, ogni mio canto! / io v'ho amato come s'ama una moglie. (...)