Armata-frammenti © Photo: Paselli
 

L'Armata a cavallo - Frammenti di testo

Dalla scena 6: Ghedali

GHEDALI La rivoluzione: noi le diremo di sì; ma al Sabato forse dovremmo dire di no? Sì, io grido alla rivoluzione, io le grido di sì, ma essa non si fa vedere da Ghedali e manda avanti soltanto fucileria…
 

LJUTOV La luce del sole non penetra in chi sta ad occhi chiusi, ma noi apriremo gli occhi anche a chi non vuole vedere…

 GHEDALI Il polacco m’ha chiuso gli occhi, il polacco è un cane malvagio.

Egli agguanta l’ebreo e gli strappa la barba oh, che cane! Ed ecco che ora lo battono, il cane malvagio. Questo sì che è bellissimo, questa sì che è la rivoluzione. E quando colui che ha battuto il polacco mi dice: ´Dacci a sconto il tuo grammofono, Ghedali”, io rispondo alla rivoluzione: ´Signora, io sono un grande amatore di musica...”. ´Ma tu Ghedali, che cosa vuoi mai sapere d’amare? Io ti farò fucilare e allora l’imparerai, perchè io non posso fare a meno di sparare, io che sono la rivoluzione”.
 

LJUTOV Essa non può fare a meno di sparare, Ghedali, perché essa è la rivoluzione.
 

GHEDALI Ma il polacco sparava, mio caro signore, perchè lui era la controrivoluzione...
E voi sparate perchè siete la rivoluzione. Ma la rivoluzione è la contentezza. E alla contentezza non piace d’avere degli orfani in casa. L’uomo buono fa opere buone. La rivoluzione è un’opera buona d’uomini buoni. Ma gli uomini buoni non uccidono. Allora vuol dire che la rivoluzione la fanno gli uomini malvagi. E anche i polacchi sono uomini malvagi. Chi dirà a Ghedali da che parte sta la rivoluzione, da che parte la controrivoluzione? Un tempo ho studiato il Talmud, mi piacciono le glosse di Rashi e i libri di Maimonide. E ci sono altre persone che capiscono a Zitomir. Ed ecco che tutti noialtri, persone istruite, ci gettiamo faccia a terra, e gridiamo: ´Sciagura! Dov’è andata a finire la benefica rivoluzione?”.
Ghedali si zittisce. I soldati scorgono la prima stella.
 

GHEDALI Viene il sabato e gli ebrei devono andare alla sinagoga. Signor compagno - levandosi in piedi - portateci a Zitomir un po’ di uomini buoni. Oh, nella nostra città ce n’è carestia, gran carestia! Portateci degli uomini buoni, e noi consegneremo loro tutti i nostri grammofoni. Noi non siamo mica ignoranti. L’Internazionale, noi sappiamo che cos’è l’Internazionale. Ed io voglio un’Internazionale di brave persone, io voglio che tesserino ogni anima e che le assegnino la razione di prima classe. Ecco, amor mio, mangia e goditi la vita! L’Internazionale, signor compagno, voi non lo sapete neppure, con che companatico si mangia...

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