Mame-note-1 © Photo: Maurizio Buscarino
 

Mame, Mamele, Mama - Note d'autore


Sulla soglia del terzo millennio, le impetuose trasformazioni tecnologiche e scientifiche annunciano un’era nuova che sembra preannunciare trasformazioni antropologiche sino a pochi anni fa del tutto inimmaginabili.
L’ingegneria genetica ha aperto le porte a una forma di creazione che sembra, nel futuro, poter fare a meno delle leggi generative naturali. Questo nuovo processo generativo ha valenze simboliche e fantasmatiche vertiginose.

La “logica maschile” dell’agire “scientifico” sembra aver varcato l’ultima frontiera per conquistare un territorio che era prerogativa femminile: la pietas generativa della donna, sintesi misteriosa di umano e divino.
Per noi, nati e cresciuti ed educati - ultima di migliaia di generazioni - nella realtà e nel mito della madre come unicum generativo, questo evento epocale può suonare come campana a morto di un tipo di essere umano che ha abitato questo pianeta con le conseguenze che conosciamo e che non lo abiterà più. Orfani dunque non solo di nostra madre ma della madre tout court, ci volgiamo con un impulso e una necessità irrefrenabili a contemplare il crepuscolo di questa divinità umana nella sua realtà proteiforme  per cantare, nel bene e nel male, le sue glorie.

   
facebook © 2011 OYLEM GOYLEM TUTTI I DIRITTI RISERVATI   |   P.IVA 13071690153   |   cookies policy

 

Utilizziamo cookies tecnici e di Analytics (anonimi) per rendere il nostro sito fruibile e funzionale