ossessione conservatrice
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   Il governo del professor Mario Monti procede con grande lena nel mettere in atto il proprio programma. Il piglio con cui sembra avere attaccato la piaga dell'evasione fiscale ha incontrato il favore della maggioranza degli italiani. Le misure definite "liberalizzazioni", l'innalzamento dell'età pensionabile e il tagli dell'indicizzazione delle "privilegiatissime" pensioni sopra i 1400 euro sono state accolte con entusiasmo da alcune cancellerie europee e da istituzioni comunitarie. Lo stile di super Mario gode del rispetto pressoché universale e unanime, lo spread è significativamente sceso, i mercati sembrano avere riacquistato fiducia nel bel Paese, gli indici di borsa risalgono. Ciò significa che i cittadini italiani del ceto medio e di quello medio basso, ovvero la stragrande maggioranza della popolazione, stanno meglio? Assolutamente No! Ma non si può avere tutto in poco più di un paio di mesi. E poi bisogna aspettare che il governo affronti la vera questione delle questioni: la riforma del lavoro. Ufficialmente il governo appare nonchalant sull'articolo 18, dice che non è un tabu, che se ne può parlare, ma nei fatti è la sua vera ossessione in piena assonanza con Confindustria. Non ci dormono la notte. Lo ritengono un intollerabile residuo di socialismo in un orizzonte liberista. Gli attribuiscono uno smisurato valore simbolico. La terrificante crisi che viviamo è stata causata dall'articolo18? Nasce forse dal mercato del lavoro? La sua origine è tutt'altra lo sappiamo, ma perché non approfittare dell'emergenza per assestare un colpo definitivo alle pretese dei lavoratori su diritti, posto fisso e amenità del genere. 

Moni Ovadia - L'Unità - Voce d'Autore del 04/02/2012

 

 

   
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