L'orologio della violenza
  << indietro
 
L'orologio della violenza, nello scacchiere israelo-palestinese, si mette a funzionare ogni volta che lo status quo viene messo in discussione da iniziative anomale o eccentriche rispetto alla micidiale routine, di immobile ingiustizia, di frustrante inutilità delle iniziative del"quartetto" del nulla, della vuota retorica della Lega Araba e dei patetici impegni mancati dell'inquilino della Casa Bianca che non è riuscito a fermare neppure la costruzione di un cesso in quella rapina a danno dei Palestinesi che Bibi Nethaniahu e la sua banda bassotti chiamano "espansione naturale". Questa volta è stato il mite Abu Mazen a gettare il sasso nello stagno dell'infame status quo con l'iniziativa di chiedere all'Onu il riconoscimento della dignità giuridica di Stato, a quella istituzione che con intento castrante è stata confinata alla condizione innaturale di "Autorità". Con l'avvicinarsi della discussione alle Nazioni Unite sulla richiesta palestinese, che obbligherà l'intera comunità internazionale a rimettersi in gioco - in particolare la pavida Unione Europea e l'azzoppato Barack Obama. - ecco riproporsi con monotona puntualità la logica della violenza: l' ottusamente crudele esecuzione di civili israeliani ( da parte di Hamas?)alla quale segue e seguirà l'altrettanto crudele ottusa reazione del rambo Ehud Barack che nel cervello al posto dei neuroni ha proiettili. Per dare speranza al futuro è necessario che l'Europa e gli Usa sostengano con ogni mezzo diplomatico e politico la richiesta palestinese, come con spirito di lungimiranza ha chiesto l'ex presidente della Commissione Europea, il nostro Romano Prodi.


 

Moni Ovadia L'Unità - Voce d'Autore del 20/08/2011

 

 

   
facebook © 2011 OYLEM GOYLEM TUTTI I DIRITTI RISERVATI   |   P.IVA 13071690153   |   cookies policy

 

Utilizziamo cookies tecnici e di Analytics (anonimi) per rendere il nostro sito fruibile e funzionale