Patrioti
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Il 2 Agosto, in piazza Maggiore, ho partecipato, al concerto per il 31esimo anniversario della strage alla Stazione di Bologna, assente il Governo. Ho letto nel contesto di una composizione di musica contemporanea alcuni testi, fra i quali, frammenti di pensieri di Giuseppe Mazzini sulla patria. Ecco alcuni di questi pensieri." La patria è una comunione di liberi e d'eguali affratellati in concordia di lavori verso un unico fine...non v'è dunque veramente patria senza un diritto uniforme. Non v'è patria dove l'uniformità di quel diritto è violata dall'esistenza di caste, di privilegi, d'ineguaglianze...vi è non Nazione, non popolo, ma moltitudine, agglomerazione fortuita...In nome del vostro amore alla Patria, voi combatterete senza tregua l'esistenza d'ogni privilegio, d'ogni ineguaglianza...". Perché queste parole di Mazzini non sono diventate la catechesi civile italiana? Perché malgrado la Resistenza antifascista abbia conferito al concetto un nuovo significato coniugandola con i valori di libertà, uguaglianza e giustizia, la permanenza dell'eredità fascista nel tessuto profondo della destra reazionaria del nostro paese, con l'uso strumentale della retorica, ha inquinato alle radici il valore che chiamiamo patria . La destra indecente che, mai emancipata dalle vocazioni antidemocratiche, nell'ultimo ventennio ha trovato il suo vate naturale in Berlusconi con il suo tristo bagaglio di menzogne. In questi anni luttuosi i patrioti sono stati i magistrati, i giovani del social forum di Genova, le assemblee della società civile e tutti gli italiani che si sono opposti alla distruzione della democrazia.


 

Moni Ovadia L'Unità - Voce d'Autore del 06/08/2011

 

 

   
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