L'altra Europa
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Il copione della politica, in Italia, non cambia mai, la realtà si! Quando lo spirito migliore che anima la sinistra lancia un segnale di vitalità, si scatenano le giaculatorie contro l'estremismo. Le prefiche del moderatismo si scatenano. Ritengo che sia giunto il momento di ribaltare questa routine equivoca e consunta con una piccola rivoluzione copernicana per dichiarare finalmente che, nel nostro Paese, i veri estremisti sono sempre stati e continuano ad essere i cosiddetti moderati. Dopo essersi autonominati il "giusto mezzo" si sono rivelati essere l'ingiusto estremo. Con l'estremismo della moderazione, hanno portato il paese nella palude del privilegio, delle malavite organizzate, della corruzione, degli sprechi di cui non sono certo gli unici responsabili, ma i sicuramente i principali. Il loro raggiro si è spinto fino a pretendere di spacciare il super estremista Silvio Berlusconi per capo dei moderati. Le loro infondate e impunite accuse alla sinistra di essere estrema o massimalista, devono essere rintuzzate con la massima forza, specialmente oggi, che in Europa si sta affacciando alla ribalta delle prossime elezioni la lista di Alexis Tzipras "Per un'altra Europa". Il suo leader, a cui è intitolato il rassemblement europeo, è il leader del partito greco Syriza, partito della Sinistra greca che è il partito di maggioranza relativa nello schieramento politico ellenico. La Grecia è lo stato membro della Comunità Europea che ha maggiormente sofferto per le ricette punitive volute dalla cosiddetta Troika. Ma in quale misura i provvedimenti di austerity abbiano sbranato le vite del cittadini ellenici, è cosa nota a pochissimi fuori dai confini della terra madre della nostra matrice culturale. Solo per fare un esempio, un rapporto di alcuni ricercatori di Cambridge, Oxford e Londra, pubblicato dalla rivista Lancet, riferisce dati agghiaccianti sugli effetti dei tagli alla sanità imposti alla Grecia: la mortalità infantile è cresciuta del 43 %, il numero dei bambini che nascono sottopeso, del 19%, mentre il numero dei bimbi nati morti, del 20%. Malgrado questo scempio, la lista di Tsipras, invece di cavalcare la demagogia antieuropea, propone più Europa ma un'altra Europa, democratica, con una Costituzione votata dai cittadini. Lancia il progetto di un piano Marshal per la rinascita del lavoro, propone la fine del fiscal compact e dell'austerità, la separazione fra banche commerciali e banche d'affari per fare rifluire il credito alle imprese, soprattutto piccole e medie per rivitalizzare l'economia reale e chiudere la nefasta era della metastasi finanziaria. La lista Tzipras nasce dalla sinistra, ma è aperta a tutti gli uomini giusti di buon senso.

 Moni Ovadia L'Unità - Voce d'Autore del 8/03/2014

 

 

   
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