Basta con i crimini e le pagliacciate
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La notizia che il comune di Affile, paese di 1600 anime alle porte di Roma, ha dedicato un sacrario alla memoria del proprio illustre concittadino, il generale Rodolfo Graziani, ha in prima istanza tutto il sapore della bufala ferragostana. Ma non è così. L'Italia è un paese in cui è considerato ragionevole erigere un sacrario alla memoria di un criminale di guerra e aguzzino fascista, perché la condanna morale del fascismo non è autenticamente condivisa dalle forze politiche, perché il fondamento antifascista della Costituzione repubblicana è considerato da molti un dettaglio irrilevante, ma soprattutto perché il male più diffuso nel Belpaese, è la totale mancanza di serietà. Tutto alla fine deve finire a tarallucci e vino, anche i crimini del fascismo, le stragi di Stato, i massacri della mafia.

In merito al fascismo e alla sua natura criminale, la retorica da bar dello sport ha sempre cercato di mitigare le responsabilità diffuse nell'Italia del Ventennio con lo stereotipo fradicio degli "Italiani brava gente". Beh! Fatemelo dire come ebreo: se l'Italia fosse stato un paese di brava gente, non avrebbe lasciato espellere dalle scuole bambini e bambine con il grembiulino e il fiocco solo perché ebrei, per poi collaborare alla loro deportazione e al loro sterminio. Un paese di brava gente si sarebbe opposto come fecero i bulgari e i danesi. L'esercito di un paese di brava gente non si sarebbe macchiato di efferati crimini contro l'umanità nelle terre slave del sud, in Grecia e in Albania, in stretta alleanza con i criminali nazisti. Non avrebbe perpetrato forme di genocidio in Cirenaica e in Africa orientale. Anche oggi, un paese di brava gente non lascerebbe strumentalizzare le vittime italiane delle foibe e il dramma degli esuli istriani per riabilitare quel regime liberticida, colonialista e genocida che fu il fascismo. L'Italia, per aspirare a diventare un paese di brava gente, deve trovare la via maestra a quel principio di serietà che edifica una nazione sulla base di valori condivisi. E quei valori si trovano nella Costituzione Repubblicana, questo documento sacro ci è stato donato dalla brava gente del nostro Paese, la gente che si oppose alla barbarie nazifascista, la gente che sacrificò le proprie vite per darci libertà, democrazia, uguaglianza, parità di diritti. La brava gente che scelse la Resistenza. Oggi più che mai abbiamo bisogno di prenderci sul serio se non vogliamo essere identificati con la corruzione, con la connivenza con il crimine organizzato o con le pagliacciate retoriche. Facciamo rimuovere quello scempio senza troppe chiacchiere televisive e consegnamo il criminale Graziani al giudizio della Storia.

 

Moni Ovadia - L'Unità -  18/08/2012

 

 

 

 

   
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