Reazioni Pavloviane
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Giovedì sera dopo avere seguito il Tg7 di Enrico Mentana, prima di spegnere il televisore e uscire per i miei impegni, sono riuscito a vedere le prime battute del programma condotto da Lilli Gruber che aveva come ospiti la parlamentare del PD Alessandra Moretti, e Paolo Becchi, professore di Filosofia del Diritto all'Università di Genova. Nelle prime battute della trasmissione, presentato come ideologo del "Movimento Cinque Stelle", Becchi ha puntualizzato di essere solo un militante, anche perché, in quanto post-ideologico, il M5S non potrebbe avere ideologi. Poi, sollecitata dalla Gruber, Alessandra Moretti ha riferito dell'insulto calunnioso rivolto a lei e a tutte le parlamentari del Partito Democratico dall'esponente pentastellato Massi Felice De Rosa. Quando Lilli ha chiesto di riferire ai telespettatori quale fosse stato precisamente l'insulto, la Moretti, scusandosi per la grevità del termine, lo ha asciuttamente riportato: "Voi donne del Pd siete qui perché siete brave solo a fare i pompini". Interrogato al riguardo, il professor Becchi ha commentato: "Spero di non essere stato invitato in questa trasmissione che apprezzo, per parlare di pompini". A questo punto ho spento il televisore.
Recentemente, mi è capitato di leggere qualche lavoro del professore - che si è occupato anche del concetto di dignità in ambito giuridico - perché ho scritto un mio piccolo pamphlet sull'argomento. Ho molto apprezzato la sua competenza e il suo acume e, francamente, mi ha stupito questa sua uscita piccata. Il merito della questione, non sono i pompini, ma uno dei nostri peggiori vizi nazionali e non solo nostro: il maschilismo. Questa vera e propria piaga che nasce da un cortocircuito patologico nella relazione con il mondo femminile, merita la massima attenzione. Ricordo al professor Becchi che "l'eroe" nazionale di questo vizio basso e squallido, è proprio il grande avversario dei Cinque Stelle, ovvero il celebre psiconano passionalmente "fatto politicamente a pezzi" da Beppe Grillo in decine di comizi. Io non sono moralista, non mi scandalizzano le parole del turpiloquio, sono cresciuto in strada, ma qui la questione è molto più seria. L'uso della prestazione sessuale, data e ricevuta, è una delle pratiche più schifose del potere per affermarsi ricattando. Se non si hanno prove certe, lanciare al vento una calunnia così infamante, giustificandosi poi con una reazione pavloviana dovuta ad abbassamento della vigilanza causa stanchezza e stress, è inacettabile. L'uso del sesso per essere cooptati nel potere, è pratica verosimilmente utilizzata nel nostro scenario politico ed è gravissima, non bisogna parlarne a vanvera. I Cinque Stelle svolgono oggi, in un momento assai grave per la nostra democrazia, il ruolo cruciale dell'opposizione. Lascino perdere insulti, turpiloquio e cagnara, hanno di meglio da fare e anche noi cittadini, da loro, abbiamo bisogno di ben altro.

 

Moni Ovadia L'Unità - Voce d'Autore del 1°/02/2014

 

 

   
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