La storia del libro ritrovato
 

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  Caro Moni Ovadia,
per me è stato un momento di vera felicità, giovedi scorso, quando venendo, dalla Svizzera e giunta a Vicenza, mi sono ritrovata tra le mani una copia di "Speriamo che tenga.." !
L'avevo letto appena uscito con grande piacere e purtroppo non l'avevo più ricuperato dopo averlo prestato.
Rirovarlo in una libreria di libri antichi e fuori catalogo dal simpatico nome di RE BALDORIA (oltretutto è stata l'occasione per visitare Vicenza!) è stato come trovare l'oro, dopo non so quante vane ricerche. Anni fa, mi ero perfino permessa di chiedere a lei personalmente (in occasione di una sua venuta a Locarno, invitato dal dr.Maiullari a un convegno "psi")la possibilità di riaverlo. Lei gentilmente mi aveva dato il suo n. di telefono dicendomi che avrebbe contattato il suo editore. Avevo provato alcune volte a chiamarla ma non mi è mai stato possibile trovarla e alla fine mi ero rassegnata. Ho seguito diversi suoi spettacoli sempre con entusiasmo per la profondità, la grazia e l'umorismo che vi erano contenuti. L'ultimo è stato in Ticino a Manno,e anche in questa occasione non avevo mancato di ricordare a parenti e amici quel gioiello della sua autobiografia, con l'immancabile rimpianto per la perdita..
Finché, non so ancora per quale arcano, all'ennesima ricerca in Internet senza esito, mi ritrovo sullo schermo del computer, un cambiamento spontaneo della pagina con l'informazione della libreria RE BALDORIA e lì vi trovo una copia disponibile!
Ora me la tengo stretta perché è ancora più rara. Ma è un vero peccato che non sia stato rieditato perché contiene delle perle di saggezza, così importanti per i giovani (e non solo)
Comunque la rilettura mia ha nuovanente affascinato e desidero ringraziarla nuovamente.

Anna Lafranchi Locarno


 

   
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