L'Armata a cavallo - Rassegna stampa

 

Ovadia strega Mosca con Bebel Grande successo per «Konarmija» prodotto dall’Arena del Sole e ispirato a «L’armata a cavallo», il capolavoro dell’autore russo
di Chiara Affronte

L'Unità - 10 giugno 2005 (Bologna)

 

«IL COMPLETAMENTO di un sogno». Così definisce Moni Ovadia il debutto a Mosca di «Konarmija - L'armata a cavallo», lo spettacolo «coraggioso» che ha raccontato la «dolce utopia» della rivoluzione, ispirandosi, nella drammaturgia, al capolavoro di Isaac Bebel’, «L'armata a cavallo». Dopo la gloriosa tournée che ha portato per due anni lo spettacolo in giro per Italia ed Europa, il giusto approdo è stato la Russia: quella stessa terra che Bebel' ha raccontato, fotografando il sogno della rivoluzione, l’umanità e la violenza di una guerra che ha visto lottare i padri contro i figli. Uno spettacolo «demodé» con stelle e bandiere rosse, come lo aveva definito a suo tempo lo stesso Moni Ovadia, fiero di essere riuscito a realizzare il desiderio quarantennale di raccontare questa intensa storia. Demodè, forse, per alcuni, ma rivolto a chi crede ancora negli «ideali di libertà, giustizia e uguaglianza». A quindici minuti a piedi dalla piazza Rossa ieri e martedì questa storia è andata in scena con uno straordinario successo al Moscow Young’s people theater, il Teatro della Gioventù, che in questi giorni ha ospitato il progetto «Italia - Russia attraverso i secoli», promosso dai ministeri degli Affari esteri e dei Beni e le attività culturali e dalle Regioni. Il Teatro stabile di Bologna, l’Arena del Sole, è volata al Mosca con questo suo «figlio», grazie al grande sostegno della Regione e al riscontro positivo ottenuto dai Ministeri. «Non finirò mai di ringraziare Nuova Scena - Arena del Sole per aver avuto il coraggio di produrre questo spettacolo», ha ripetuto Moni Ovadia alle numerose domande dei giornalisti russi che lo hanno intervistato in questi giorni. Molti: riviste, quotidiani, tv. Questa «Konarmija italiana» ha strabiliato stampa e pubblico moscovita. «Code interminabili fuori dal camerino di Moni», racconta Bruno Damini dell’Arena del Sole. E applausi a non finire: ben dodici a scena aperta e uno finale, ritmato. Insomma: un successo. Che ha emozionato molto Moni Ovadia: «Ero certamente spaventato all’idea di come il pubblico russo, peraltro appassionato di Bebel', potesse recepire questo spettacolo». La curiosità ha fatto accorrere molti e l'interpretazione di Moni Ovadia ha stregato la città. Alla prima di martedì erano presenti le principali autorità italiane a Mosca. L’ambasciatore italiano Gianfranco Facco Bonetti, tra l'altro, ha organizzato per oggi in ambasciata una colazione di festeggiamento per lo spettacolo. «Sono arrivato convinto che fosse una specie di follia portare questo spettacolo qui, sicuramente una sfida, sia perché Babel' è considerato uno dei più grandi autori della letteratura russa, sia per i temi che tratta: ero spaventato», racconta l'attore ebreo. Che ha lavorato, per la versione russa, ad un’inversione di testo: le parti della voce narrante, da lui interpretate (le uniche in italiano nella versione nostrana), sono state tradotte in russo, aggiungendo ulteriore pathos alla narrazione. Moni Ovadia tornerà a casa con la sua piccola utopia conquistata: l'umanità, fragile e grande di Bebel', ha costruito un ponte sull'Europa, da Bologna fino a Mosca.

facebook © 2011 OYLEM GOYLEM TUTTI I DIRITTI RISERVATI   |   P.IVA 13071690153   |   cookies policy

 

Utilizziamo cookies tecnici e di Analytics (anonimi) per rendere il nostro sito fruibile e funzionale