banchiere-note © Photo: Maurizio Buscarino
 

Il banchiere errante - Note d'autore

Il danaro è la fonte d’ogni male. Quante volte abbiamo inteso pronunciare questa frase. Il concetto che porta è diventato uno dei luoghi comuni piùvieti della sottocultura di massa. Abbiamo finito per crederci, anche i migliori di noi sono caduti in questa trappola. Quest’ignobile topos si è sincronicamente legato ad uno dei più frusti e necrofori pregiudizi del mondo occidentale che ha tentato persino un pensatore d’eccezionale grandezza come Karl Marx: l’ebreo è il padrone del danaro, l’ebreo vive per il danaro, tutti gli ebrei rigurgitano per
natura di danaro, ogni ebreo è avido di danaro. L’elenco potrebbe continuare per molte pagine e per molte fattispecie.
Questo spettacolo si propone l’ambizioso intento di attuare una rivoluzione copernicana nei confronti del calunniato circolante attraverso un ribaltamento etico. Presupposto di quest’ardua impresa è il seguente assioma: l’uomo, non il danaro è la fonte di tutti i mali che ci affliggono!
E’ dunque la sclerosi mentale che conforta l’umana mediocrità ad impedirci di cogliere il luminoso paradosso attraverso il quale, la relazione con il danaro, diventa creativa ed alta. Un tale paradosso è stato il grimaldello degli ebrei nella loro bimillenaria vicenda di paria senza fine. L’ebreo il cui unico talento è lo studio, costretto con violenza al danaro, ha saputo inventare con esso una dolorosa via alla redenzione, pagando tutti gli scotti dovuti da chi è odiato per invidia.
Un’orchestrina sgangherata, una cantante, un narratore e un paio di attori di dubbia reputazione daranno vita ad un progetto di patria senza frontiere con il bistrattato,ma agognato contante per fondare una nuova relazione che rigetti la perversione del liberismo falso, bugiardo ed iniquo così come la moralistica e beghina rigidità dei protestatari soi disant.
Canti, musiche, riflessioni, witz, danzette, epopee e iridescenze letterarie saranno come in ogni teatro basso che si rispetti, gli strumenti attraverso i quali, questo burlesque grottesco e tragicomico pagherà il riscatto per edimere l’oro e consegnarlo ad un nuovo destino.
Gli spettatori potranno accedere finalmente alle informazioni ed al know how che permetterà loro di diventare finanzieri ebrei. Saranno così sconfitte le nebbie dell’odio e verranno aperte nuove vie per navigare nel procelloso mare della new economy per la conquista della consapevolezza che una catastrofe finanziaria può essere solo la premessa di un nuovo radioso affare.
Moni Ovadia

   
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