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Oltre i confini - ebrei e zingari - Frammenti di testo

(...) Viviamo giorni difficili, sono giorni in cui regnano grandi confusioni. Cominciamo col dire che noi siamo orbi di un atteggiamento eticamente giusto e proprio. Tutti conosciamo oggi il termine "Shoah". Quasi nessuno conosce la parola "Porrajmos", il nome dato allo sterminio degli zingari. Sono stupito dalla disinvoltura di certi nostri politici, che amano molto fare i carini con gli Ebrei: non costa niente oggi, anzi si ricevono premi come alla lotteria. Per questo, in futuro, comincerò a giudicare la persona per bene da quella che non farà il finto pellegrinaggio ad Auschwitz: vado lì, mi rifaccio la verginità e dico quando è il mio turno "mi sento israeliano".

 

Bizzarro. Legittimo, badate bene, perché Israele porta una parte dell'eredità della Shoah, è fuori discussione. Molti Ebrei che scamparono alla Shoah hanno fondato lo stato di Israele, non c'è ombra di dubbio su questo. Ma è una solo una parte, perché Israele non può rappresentare i Rom e i Sinti, non può rappresentare gli omosessuali, i menomati, non può rappresentare i Testimoni di Geova e tutte quelle categorie sterminate dai nazisti perché non corrispondevano ai loro valori, probabilmente non può nemmeno rappresentare tutti gli Ebrei della diaspora. Ricordiamo che nei lager nazisti furono sterminati 13 milioni di persone: 6 milioni erano Ebrei, 500.000 Rom e Sinti, gli altri erano slavi, anti-fascisti, coloro che dettero la vita per salvare un ebreo o un Rom, prostitute, e via dicendo.

 

E' importantissimo capire che una memoria piegata alla propaganda è una devastazione: se la Shoah perde il suo valore universale, se non si capisce che nell'ebreo, nel Rom, nell'omosessuale, nel menomato, i nazisti uccidevano l'uomo, l'uomo fragile, l'uomo libero, l'uomo che è capace di pensare – e i nazisti non amavano che si pensasse, ma che si ubbidisse, è questo che volevano sterminare – allora tutto perde di senso.

Dobbiamo cominciare a imparare bene la parola Porrajmos, così come dobbiamo conoscere un luogo che si chiama Jasenovac, il campo di sterminio degli ustascia croati, dove furono sterminati verosimilmente, decine di migliaia di serbi, di Rom, e di Ebrei. Un campo di sterminio uguale in tutto e per tutto a quelli nazisti. Dobbiamo ricordare tutto questo se vogliamo una memoria vera, profonda, che sia fertile per il futuro dei nostri figli. (...)

   
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