Oltre i confini - ebrei e zingari - Rassegna stampa

 

«Con Ebrei e zingari alla seconda giornata del Festival Negro di Pertosa»

Moni Ovadia

cilento.it - 27 agosto 2010

E' Moni Ovadia la star della seconda giornata di Negro, il festival di musica e cultura etnica che si sta svolgendo a Pertosa, all'interno delle grotte dell'Angelo: oggi (27 agosto alle ore 22) i riflettori sul palco centrale della manifestazione si accenderanno sullo spettacolo "Ebrei e zingari", preceduto alle ore 21 dal trio Aptal che si esibirà sul palco di "Antrosuono".

"Negro" si è aperto ieri (26 agosto) con le performance dei Lou Dalfin e di Mario Incudine e il gruppo Terra. Domani invece (28 agosto) sarà la volta di Hevia, che mescolerà le sue celeberrime sonorità con le musiche tradizionali degli Zampognari del Pollino e i lucani Ethnos.

Il secondo appuntamento con il festival è quindi interamente dedicato a Moni Ovadia: lo sguardo e l'udito, si sposteranno verso l'intensa profondità della cultura apolide, senza patria e senza confini, di "Ebrei e zingari", un progetto artistico dedicato alla musica degli esuli che consente al Festival di estendere la sua proposta musicale a quei suoni della tradizione balcanica e kletzmer che raramente ha potuto ospitare nelle sue edizioni. Alle 17, nella sala del Museo Mida 01 di Pertosa sarà presentata al pubblico un'anticipazione del "Alma Story", non ancora in distribuzione, dedicato alla inderogabile necessità di salvaguardare la cultura musicale e la civiltà della memoria e ambientato nel contesto lucano della Val D'Agri.

Il 28 agosto regalerà invece al pubblico di "Negro" un incontro tra organicità ed elettronica, in un progetto speciale appositamente creato per il festival: "Buena Gaita Social Club", tra zampogne lucane e cornamuse asturiane, con gli Ethos, gruppo musicale di ricercatori della tradizione lucana, al centro di una connessione tra giovani e anziani zampognari lucani, come Pino Salamone di Terranova del Pollino (suonatore e costruttore di 'Surduline', Cristoforo Petillo di Muro Lucano (Potenza), Giovanni Luciano e Giuseppe Trimarco di Buccino (Salerno) e Raffaele Sabbatella di Polla (Salerno) e il musicista internazionale Hevia in trio, alchimista della rinascita mondiale del suono delle "pipes", grazie anche all'innovazione tecnologica che ne esalta la tradizione.

Sarà un momento di incontro, anche formale, con le istituzioni culturali quando José Ángel Hevia Velasco riceverà, dal "Comitato per la promozione del patrimonio immateriale" il premio "Comunità Sonore", conferito "... a coloro che grazie al loro impegno contribuiscono in modo significativo alla salvaguardia dei panorami sonori delle nostre comunità ...". Non sarà l'unico riconoscimento: sempre lo stesso comitato, noto anche come "Intangibile Cultural Heritage Network" offrirà al maestro Luigi Milano, ottuagenario suonatore di arpa portativa popolare, il premio "Culture Viventi" riservato " ... a testimoni di tradizione, operatori culturali, associazioni, studiosi, amministratori che ... hanno contribuito in modo significativo alla salvaguardia ed alla trasmissione del patrimonio culturale immateriale, alla valorizzazione sostenibile dello stesso o alla difesa dei diritti culturali.

Gran finale il 29 agosto con il concerto di Teresa De Sio, impegnata con il "Due Sicilie tour", a conferma del suo progetto artistico che disegna una convivenza eccellente e trans-generazionale tra folk e rock.

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