Mario Arcari Musicista di formazione classica si diploma in oboe nel 1976 al Conservatorio di Milano. Comincia da subito ad esplorare ambiti musicali diversi: in orchestre sinfoniche e liriche, in complessi da camera, dall’avanguardia colta al Free Jazz, dalla musica popolare alla canzone d’autore. Come polistrumentista inizia a collaborare con Moni Ovadia nel “Gruppo Folk Internazionale - Ensemble Havadià”, con Mauro Pagani nel ‘78 in un disco “storico” cui partecipano Demetrio Stratos, Teresa de Sio, gli Area, Canzoniere del Lazio e PFM. Dagli anni ‘80 suona in una delle prime orchestre “eterodosse” del jazz italiano: la “DOM” di Dino Mariani, nei “Six Mobiles” di Roberto Ottaviano, nel “Gruppo Contemporaneo” di Guido Mazzon. A Vienna dal ’86 in tutte le produzioni del “Pipetett” di Franz Koglemann al fianco di musicisti come Paul Bley, Steve Lacy, Ran Blake, Barre Phillips, Radu Malfatti, Phil Minton. Dal ‘87 al ‘94 insegna musica e canto alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “P. Grassi” di Milano e frequenta così l’ambito teatrale, come compositore di musiche di scena per numerosi spettacoli prodotti da Teatridithalia, Piccolo Teatro di Milano, Stabile di Genova, di Parma, Di Palermo, CTB di Brescia, Teatro dell’Archivolto: “Le Mille e una notte” regia di G.Salvatores; “Alla greca”, “Sogno di una notte di mezza estate”, “Il mercante di Venezia” regia di E. De Capitani; “Siddharta” regia di L. Pugelli; “Alice oltre lo specchio”, “Riflusso”, “Jekyll - Hide” regia di G. Gallione; “Il principe costante” regia di C. Lievi; “Tango barbaro” regia di F. Bruni - E. de Capitani; “Judith” regia di G. Marini; |