Etenesh_copia
 

Clandestinità a fumetti

 

Prefazione del 24 gennaio 2011 al libro a fumetti realizzato da Paolo Castaldi edito da BeccoGiallo: narra la storia di Etenesh, ragazza etiope che impiega un anno da Addis Abeba a Lampedusa.

 

La letteratura a fumetti ha da tempo conquistato lo status di letteratura autentica, di grande letteratura. I capolavori di Art Spiegelman "Mouse" e "Contratto con Dio" di Will Eisner hanno sancito definitivamente il valore espressivo estetico e culturale della narrazione che coniuga il disegno e la parola. Oggi il fumetto che ha editori specializzati di altissima qualitê sa raccontare ogni tipo di storia in ogni contesto con un'incisione, una forza e una veritê che non hanno nulla da invidiare alla narrativa strictu sensu e neppure a quella meno convenzionale o sperimentale. Ne ho fatto esperienza diretta avendo visto come un mio spettacolo stilisticamente basato sull'affabulazione umoristica punteggiata da frammenti di meditazione anche dolorosa e da canti e musiche ha trovato una sua nuova e stupefacente vita nel racconto a fumetti. Paolo Castaldi un giovane narratore del fumetto e disegnatore di grande talento nella sua opera "Etenesh" si cimenta con il tema dell'immigrazione clandestina iscrivendo nel tragico sfondo di un epos collettivo di migliaia e migliaia di vite vendute e disperate che affrontano i viaggi infernali della speranza verso l'Occidente, la storia individuale di una giovane donna Etiope che sopporta ogni calvario per dare alla propria vita una possibilitê di futuro. Tavola dopo tavola ci troviamo confrontati con uno dei grandi drammi del nostro tempo. Attraverso un segno grafico intenso e inventivo vediamo trascorrere nei volti dei personaggi la paura, il dolore lo spaesamento, l'offesa della violenza, delle torture, degli stupri, le lacrime dei pianti non risarciti dal conforto. La storia di Etenesh nelle Tavole di Paolo Castaldi si fa affresco dell'infamia del nostro mondo che sacrifica all'egoismo dei nostri privilegi le vite di nostri simili che hanno l'unica colpa di essere nati dove sono nati. Questo fumetto sa fondere la crudezza di un reportage con la commozione di una piccola grande storia.

 

Moni Ovadia

 



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