Nei panni dell'altro
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La prima cosa che un essere umano degno di questo nome deve fare di fronte ad un suo simile in balia di eventi tragici e dolorosi come guerre, catastrofi naturali, carestie, persecuzioni dovute a qualsivoglia ragione, è mettersi nei suoi panni e agire di conseguenza. Chi, costretto da simili circostanze vorrebbe ritrovarsi, magari con la propria intera famiglia, in un paese il cui governo si è degradato a tal punto da promulgare e applicare una legge infame di stampo nazista come il reato di clandestinità? Nessuno evidentemente. E chi riserva al suo prossimo un trattamento crudele che farebbe di tutto per risparmiare a se stesso e ai suoi cari, deve interrogarsi su quale senso abbia la sua appartenenza ad una comune specie, quella umana. Personalmente, per quello che possono valere le mie parole, le poche volte che ho scritto o sono stato sollecitato ad esprimere la mia opinione su Beppe Grillo e sul Movimento Cinque Stelle, ne ho sempre difeso le ragioni e ho denunciato la strumentalità e la pretestuosità delle critiche di demagogia e populismo rivolte a chi, finalmente, denunciava lo scempio dellla politica dei partiti, colpevoli di disastro sociale ed economico o, nel migliore dei casi, di incapacità o pavidità. Non mi sono stancato di ripetere che noi tutti abbiamo un debito nei confronti di Beppe Grillo per la sua indefessa e appassionata opera di denuncia delle malefatte e dei ladrocini nazionali che ha anche indotto molti di noi ad accettare uno stile "plebeo ed aggressivo" formalmente troppo simile, sulla distanza, a quello di certa destra che ha imperversato a lungo nei micidiali anni del marasma berlusconiano nei pollai televisivi.
Sinceramente mi addolora vedere che Grillo e Casaleggio, stigmatizzino la sacrosanta scelta dei loro, di sostenere in Parlamento la cancellazione della peggiore legge vergogna della storia repubblicana. Francamente non capisco come un uomo dall'intelligenza acuta e corrosiva che ha fatto di lui uno straordinario comico e un osservatore spietato dei mali della politica, possa sposare una causa disumana che il peggior leghismo imbraccia come un'arma, il partito che si ammanta di xenofobia, per bieche ragioni elettoralistiche, si! Elettoralistiche, perché ho sempre sospettato che, in fondo in fondo, molti dei leader leghisti, alle farneticanti porcherie che sparano nei comizi, non ci credano neppure loro. Per questa ed altre ragioni, non sarebbe inutile se Grillo e Casaleggio si prendessero un po' di tempo per meditare con calma sugli orizzonti strategici del Movimento Cinque Stelle ma soprattutto sui valori etici che ne devono guidare il pensiero e la prassi.

Come dice l'Ecclesiaste "C'è un tempo per ferire e un tempo per sanare".
Non sapere discernere fra i tempi, può portare al fallimento.

 Moni Ovadia

L'Unità - Voce d'Autore del 12/10/2013

 

   
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