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Frammenti sull'Apocalisse - Rassegna stampa
Tre ragazzi colti che giocano con l'Apocalisse di Mya Tannenbaum Corriere della Sera - 7 luglio 1995
FRAMMENTI SULL'APOCALISSE di Abbado, Ando' e Sani all'Accademia tedesca Villa Massimo, per Romaeuropa. Il festival Romaeuropa sceglie, controcorrente, l'avallo di tre giovani talenti, campioni della gioventu' dorata pronta (e precotta) per il duemila. Daniele Abbado, il figlio di Claudio, Roberto Ando' e Nicola Sani, ragazzi prodigio che nel Sessantotto frequentavano le elementari. Ragazzi che hanno letto "L'Apocalisse" di Giovanni tracciando una sorta di parallelo fra il Nuovo Testamento e il "vecchio" mondo in cui viviamo. Di qui la seduzione. L'ambiguita' dello spettacolo. Un manuale da psicanalista, per quel tanto di apocalittico (e di integrato). Il titolo e' astuto; la scaletta, invece, sa vagamente di muffa. Il progetto e' firmato Abbado; la musica di Sani; il testo di Ando', ben recitato dalla biblica figura di Moni Ovadia e intercalato da De Marchi e Serao con insensati monologhi e allusioni erotiche senza ironia. Lo spettacolo era realizzato a vista, immagini metropolitane. Altroche' blob. Il prodotto sconcertante di una generazione cresciuta a vitamine e tivu'. La musica era quella elettroacustica dei padri. Non gia' la duttile produzione "live" di un Berio o un Boulez. Lunghe strisce timbriche artificiali punteggiate da strisce piu' sensibili di suono vivo: ottoni di Colombo e di Schiaffini, il bau bau delle percussioni di Ruggeri. Musica apocalittica o integrata? Integratissima: con l' ingresso finale della banda della Scuola di Testaccio. Pero' l' Apocalisse del libro di Giovanni faceva sul serio.
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