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Marian Serban

Il curriculum vitae di Màrian Serban dovrebbe cominciare così: " ascoltatelo suonare il suo cymbalon anche per pochi minuti e non avrete bisogno di nessun curriculum. Ascoltate l'impareggiabile qualità del suo stile, la vastità e la profondità dei timbri che sa trarre dal suo magico strumento, perdetevi nell'emozione dei colori che dipinge in ogni registro, fatevi travolgere dal turbine del suo virtuosismo e non vorrete sapere altro, ma desidererete solo ascoltarlo ancora e ancora". Ma se non avete avuto l'opportunità di averlo ascoltato ecco  alcune notizie sul Maestro e sul suo strumento. Il cymbalon è uno strumento della Transilvania, un discendente del salterio, probabilmente un'evoluzione del santur persiano. È uno strumento a corde - attualmente le corde sono quelle del pianoforte  - che vengono percosse con due martelletti di vario tipo, di legno vivo o di legno "attutito" da rivestimenti di cotone. Taluni sostengono che il suo suono si colloca fra quello del pianoforte e quello della chitarra, ma a mio parere il suo suono è imparagonabile. Màrian Serban che di questo strumento è grandissimo maestro conosce anche l'arte di liutaio per costruirli. Màrian Serban nasce a Bucarest, in Romania nel 1970 in una famiglia Rom di musicisti. Il nonno materno e lo zio, fratello del padre, sono virtuosi del cymbalon. Figlio d'arte, Màrian, impara a suonare questo magnifico strumento sin dalla più tenera età e già a sette anni si esibisce con il fratello maggiore Nicola. I due si cimentano in vere e proprie gare di talento e virtuosismo. All'età di 14 anni è già solista e suona ai matrimoni, una delle arene più impegnative ed esigenti per chi suona la musica romanì e la musica tradizionale in genere.

Nel 1988 entra a far parte del prestigiosissimo ensemble musicale di Bucarest

"Rapsodia Romana" e da quel momento in poi collabora con alcuni dei migliori gruppi musicali del suo paese, in particolare con il celebre ensemble di Turnu Severin "Danubiu".

Nel 1994, a seguito del rivolgimento causato dal crollo del regime comunista di Nicolae Ceausescu e della conseguente disgregazione di molte attività culturali lascia la Romania per l'Italia dove risiede permanentemente tuttora. L'eccezionale qualità di Màrian Serban lo rende ambito e ricercato da gruppi e da compositori e sono innumerevoli e prestigiose le collaborazioni che lo impegnano. Con alcuni altri musicisti rom rumeni forma il gruppo pirotecnico Taraf da Metropulitana. Entra a far parte del gruppo Aquaragia Drom. Collabora con l'Alexian group di Santino Spinelli, con Daniele Sepe, Taraf Destrani e Roy Paci. Nel 2000 viene chiamato dal Teatro Comunale di Bologna per la tournée italiana del cantante statunitense Elvis Costello. Nel 2001partecipa alle registrazioni di molte colonne sonore di film fra i quali "A me piace lavorare" di Francesca Comencini. Nel 2002 Samuele Bersani lo chiama per partecipare al suo disco "Caramella Smog", sempre nello stesso anno  con Taraf da Metropulitana si esibisce su Italia 1 in una trasmissione condotta da Claudio Bisio e Serena Dandini e il grande Ennio Morricone chiede la sua partecipazione alla colonna sonora del film "La brace". Nel 2003 si esibisce con la mitica "Orchestra di piazza Vittorio" non solo nei concerti ma è anche fra gli interpreti del film di Agostino Ferrente che vede l'Orchestra come interprete collettivo. Sempre nel 2003 collabora al disco di Fabrizio Bentivoglio "tipota". Nel 2004 inizia una collaborazione con l'intensa interprete dei repertori musicali ebraici, Miriam Megghnagi e con la cantante Cristina Barzi, Gypsiliana. Dal 2005 entra stabilmente a fare parte della Moni Ovadia Stage Orchestra diventandone una delle colonne. Sotto la direzione di Moni Ovadia prende parte agli spettacoli: "L'armata a cavallo" da Itzkhak Babel scritto e diretto da Moni Ovadia, "La bottiglia vuota" di e con Moni Ovadia, le "Storie del Signor Keuner" da Bertolt Brecht, regia di Roberto Andò e Moni Ovadia. Marian Serban vanta anche una collaborazione all'importante progetto dell'Orchestra di Barletta "Enciclopedia delle musiche rom nei lager nazisti". Attualmente è impegnato nello spettacolo di Moni Ovadia "Oltre i Confini".

 

(testo di Moni Ovadia)

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