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Corte_ovadia
 

Scuola Internazionale di Musicisti per Il Teatro “Tadeusz Kantor”

fondata e diretta da Moni Ovadia

Organizzazione: La Corte Ospitale di Rubiera (RE)

Direzione artistica: Moni Ovadia

Sede: L’Ospitale di Rubiera (RE)

Docenti: Moni Ovadia, Roman Siwulak, Massimo Marcer, Maestro Vincenzo Pasquariello

 

"Credo che il teatro, al di là del risultato finale che si realizza nello spettacolo, sia arte nobile in sé. Credo nel suo potere taumaturgico, di guarigione, perché il teatro attiva processi virtuosi. Attraverso la scuola che nascerà alla Corte Ospitale di Rubiera, luogo ideale per realizzare un progetto di questo tipo, intendo formare un gruppo di musicisti professionisti che siano interpreti sul palcoscenico. Non esistono scuole in Europa che formino questa competenza: l'esperienza che avvieremo a Rubiera è unica nel suo genere in Europa".

Moni Ovadia

 

Il musicista come attore
Note per la fondazione di una scuola musicale di arte drammatica intitolata

a Tadeus Kantor.

Il rapporto fra teatro e musica è stato sempre, anche se con fasi alterne, un rapporto importante, non solo nel teatro d’opera, ma anche, seppur in modo parziale e strumentale, nel teatro di prosa nel quale ha dominato la parola parlata. Il  teatro moderno di ricerca che esordisce con il genio di Meir’chold nei primi decenni nel Novecento cambia radicalmente le concezioni del teatro borghese e da li in avanti anche il rapporto con la musica si fa più creativo raggiungendo nel teatro di Tadeus Kantor vertici di espressività. L’intera struttura della piece del maestro di Wielopole diviene un’autentica partitura musicale. Malgrado l’evoluzione straordinaria del rapporto creativo di teatro e musica tuttavia, il musicista rimane, nella scena teatrale, un produttore di suoni, di brani musicali, di suggestioni sonore, di melodie, di commenti e sottofondi. Il corpo, il volto e l’espressività fisica del musicista, il suo gesto sono irrilevanti. Essi assumono un ruolo drammaturgico solo in alcuni ambiti molto limitati. Principalmente nelle clownerie musicali, teatrali o musical teatrali, ma il saltimbanco non è un musicista, egli è un guitto che mette in campo fra le altre “tecniche” e arti, quella di strimpellare su alcuni strumenti. E’ altresì capitato e capita che grandi musicisti si siano cimentati con la clownerie nella musica colta, nel Jazz o nelle esperienze d’avanguardia. Ma rarissimi o non significativi sono stati i casi di musicisti che abbiano rivestito ruoli complessi di rilevanza drammaturgica.

 

Moni Ovadia dopo varie esperienze e ricerche con la fondazione della TheaterOrchestra nel 1990 ha dato l’avvio alla costruzione di un teatro che avesse fra i propri attori musicisti di varia formazione, non attori che padroneggiassero più o meno uno strumento, bensì musicisti di formazione che svolgessero ruoli drammaturgicamente significativi con il loro fare musica. Questi musicisti erano e sono chiamati ad integrare nella dimensione esecutiva il proprio corpo come parte musicale connessa al proprio strumento e il proprio strumento come arto ed oggetto teatrale di cui possedere consapevolezza. Il lungo ancorché parziale cammino compiuto ormai nel corso di quasi vent’anni, i risultati teatralmente espressivi  ottenuti con i musicisti della sua orchestra che oggi si chiama Moni Ovadia StageOrchestra,  hanno persuaso Moni Ovadia che questa forma di teatro in musica, in cui i musicisti si mettano in gioco come attori in quanto musicisti e come musicisti in quanto attori, apra spazi e orizzonti al teatro del futuro e che pertanto sia importante mettere a disposizione la metodica pratica e teorica che lo hanno portato ad elaborare un teatro in cui il musicista sia per statuto corpo drammaturgico e attorale a disposizione di un progetto di formazione che apra nuovi spazi professionali e creativi a giovani musicisti e metta a disposizione della creazione teatrale un nuovo soggetto interprete che innovi il teatro  verso orizzonti la cui vastità e profondità sia tutta da scoprire o inventare.

   
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