la-musica-erranteCOP
 

Musica errante. Tra folk e jazz: klezmer e canzone yiddish

La globalizzazione porta con sé trasformazioni sociali e politiche che tendono a omologare, ma genera simultaneamente un abbattimento di confini e barriere che dà vita a un'apertura di orizzonti foriera di grandi prospettive per le relazioni umane. Le differenti culture cessano di essere percepite come causa di separazione e appaiono come opportunità di conoscenza reciproca, ed entro certi limiti perfino di mutua appartenenza.

La musica guida questa tendenza grazie alla libertà delle lingue territoriali.

Il diffondersi di una world music è la prova di questa vocazione universale.

Il travolgente successo, anche da noi, di un fenomeno musicale come il klezmer è segno di una pulsione epocale.  Il patrimonio del genio creativo della diaspora ebraica dell'Est europeo entra a far parte del nostro paesaggio culturale e si rende disponibile a un vasto pubblico. E' entusiasmante pensare che, caduti gli orpelli nazionalistici e le arroganze eurocentriche dei retaggi coloniali, i centri metropolitani si aprano alle alterità.

L'ingresso di una relazione di interiorità/anteriorità ci fa sentire comune il nostro destino/cammino di esseri umani. Il linguaggio dell'anima si mette in gioco contro il linguaggio del potere. Questo appassionante scenario contiene tuttavia in sè un controscenario allarmante, il quale prevede una deriva mercantile di ogni potenzialità artistica. E' necessario pertanto diffidare dall'utilizzo strumentale e a buon mercato delle emozioni che le specifiche culture tradizionalii hanno saputo creare in un travaglio lungo generazioni e generazioni, nall'altreno mutare dei contesti storici.

E' facile, anche animati dalle migliori intenzioni, depredare una cultura spogliandola delle proprie origini fino a ridurla  a una stucchevole caricatura di se stessa. Il miglior rimedio contro la banalità corrosiva è la conoscenza.

Il bel libro di Gabriele Coen e Isotta Tososi mette al servizio della musica klezmer per offrire, al lettore che abbia già qualche nozione ma anche al neofita, una preziosa occasione di entrare nello specifico di questa espressione del mondo ebraico e, inoltre di avere una visione ampia delle condizioni che hanno permesso la nascita di un fenomeno espressivo insieme sconcertante e prodigioso, nelle sue relazioni intime con una spiritualità e una modalità esistenziale uniche. Gli autori hanno anche il merito di avere compilato il primo testo in italiano che tratti questo argomento e lo hanno fatto con una sobrietà e un nitore che collocano con autorevolezza il loro lavoro nella parca letteratura disponibile anche in altre lingue.

 Moni Ovadia

 



facebook © 2011 OYLEM GOYLEM TUTTI I DIRITTI RISERVATI   |   P.IVA 13071690153   |   cookies policy

 

Utilizziamo cookies tecnici e di Analytics (anonimi) per rendere il nostro sito fruibile e funzionale