Senza vergogna
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La crisi economica mondiale, che non è un flagello della natura, ma che è il risultato di precise azioni umane sta tuttavia flagellando la vita delle persone più indifese e ha dei responsabili precisi. Nell'ordine: centri dei poteri bancario e finanziari, i cosiddetti mercati e i politici che, invece di essere al servizio dei cittadini, servono interessi privati dei potentati economici con leggi varate a misura dei loro desiderata. Le conseguenze colpiscono i ceti deboli di tutti i paesi e si accaniscono contro gli anelli più deboli della catena come la Grecia. La Grecia è a rischio sempre più prossimo di default e di uscita dall'euro. Ieri la voce fuori campo del tg3 che commentava un servizio sulla crisi greca a proposito della speculazione che aggredisce le economie fragili usava parole insolite per commento televisivo fra le quali:" quando i mercati che speculano sulla catastrofe greca sentiranno l'odore del sangue non si accontenteranno della Grecia ed aggrediranno altre economie rese deboli dalla crisi stessa". Dunque i mercati sono come un branco di lupi che puntano sulla preda più estenuata per azzannarla alla gola senza troppo sforzo e senza troppi pericoli. Ma esistono ancora i mercati? Esistono ancora vere e proprie contrattazioni che permettono di spostare ricchezza a vantaggio dei più capaci e lungimiranti? Io ritengo di no. I mercati sono ridotti ad algoritmi di computer iper performativi che spostano virtualmente iperboliche quantità di danaro nel tempo di un nano secondo e realizzano magari minuscoli guadagni ripetuti all'ennesima potenza in ossequio ad una logica senza altro valore che il profitto senza limiti e senza scrupoli di sorta. I politici di tutti i paesi del pianeta, inclusi quelli sedicenti democratici, celebrano la loro impotenza facendo finta di essere seri e preoccupati, ma in realtà rappresentando come dei semi guitti l'impotenza della politica e la crepuscolare agonia dell'ideale democratico Fra tutti i politici dell'occidente, i nostri, nella stragrande maggioranza brillano per il Guiness della mediocrità ma, soprattutto per la totale assenza di senso della vergogna. La gravissima crisi mondiale, in Italia, si sinergizza negativamente con la paurosa corruzione, con la paralisi della giustizia, con lo strapotere della malavita. Le ultime elezioni segnalano la dissoluzione della destra, l'implosione per cialtroneria della Lega che ha tenuto per i testicoli il sistema paese, la crisi endemica dei partiti, la fuga dell'elettorato con il contestuale trionfo della politica senza i "politici". Ma nessuno dei politici mostra di volersi ritirare e in televisione continuano a pontificare come se niente fosse. Senza vergogna

Moni Ovadia - L'Unità -  26/05/2012

 

 

   
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