Se ne fregano
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  Il rispetto delle leggi in Italia è un'opinione politica. Gli esponenti della destra e non pochi di quelli del centro a parole amano la legge e l'ordine. Quando conviene loro li amano anche nei fatti. Per esempio, se si tratta di impedire la promulgazione di leggi sulle coppie di fatto, si attaccano furiosamente a quell'ambiguo articolo costituzionale che parla di matrimonio naturale, come se ci fosse qualcosa di innaturale in coppie che senza avere sanzionato il loro legame con il matrimonio istituzionale si amano e fanno figli, li vogliono figli di un dio minore. Non parliamo poi dei gay e delle lesbiche, se potessero li segregherebbero. Chiedono la promulgazione e il rispetto spietato delle vergognose leggi contro quegli esseri umani indifesi e disperati che marchiano con il nome di clandestini, ma poi tollerano e favoriscono de facto il lavoro schiavistico di quegli stessi clandestini. Vorrebbero interdire e sgomberare con la polizia i centri sociali dei giovani che si ispirano alle culture libertarie e invocano la repressione contro i rom. Ma se si tratta dell'incitamento al crimine perpetrato dai neofascisti e dai neonazisti allora se ne fottono delle leggi e nel migliore dei casi minimizzano. Il 29 aprile scorso la Milano medaglia d'oro della Resistenza è stata ammorbata da un sfilata vergognosa di gruppi che si ispirano direttamente al nazifascismo. Ma dove sono i difensori dell'ordine che facciano appello al divieto di apologia del Fascismo espresso dalla nostra legge più alta? Se ne fregano. Io no, per questo sottoscrivo la lettera aperta alle autorità di Michel Dreyfuss, Sara Elter ed Emanuele Fiano perché cessi questa vergogna.

 

Moni Ovadia - L'Unità -  5/05/2012

 

 

   
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