La Repubblichina del terzo millennio
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Alcuni amici dell'A.N.P.I. mi segnalano che sul sito del quotidiano il "Giorno" del 13/08/2013, nelle pagine milanesi, sono comparsi questi titoli e sottotitoli: "Antisemiti, xenofobi e nostalgici. L'Internazionale dell'estrema destra. Il Festival Boreal a settembre: i movimenti si danno appuntamento qui", dove per "qui" si intende l'hinterland milanese. Segue poi, a firma di Nicola Palma, il seguente articolo di cui riporto la prima parte: "Il tam tam è partito qualche giorno fa sul web. Le adesioni sono pronte. Si scaldano i gruppi musicali invitati all'evento. Ci sono anche le date: 12, 13 e 14 settembre. Manca solo il luogo e non c'è da meravigliarsi quando si parla di raduni di neofascisti. Di certo si sa che migliaia di militanti dei movimenti dell'estrema destra di mezza Europa si sono dati appuntamento dalle parti di «Italia-Milano Nord», come riporta genericamente il manifesto della seconda edizione del Festival Boreal. Uno spazio nella periferia metropolitana o un Comune dell'hinterland? Presto per saperlo. «Se non vieni non potrai mai dire ai tuoi nipoti: io c'ero», lo slogan sulla pagina Facebook della sezione locale di Forza Nuova, che sta allestendo la kermesse in grande stile. Basta consultare l'elenco dei partecipanti per accorgersi che sta per andare in scena una sorta di Internazionale nera del Terzo Millennio. Si comincia dal Movimento della gioventù delle 64 contee, movimento ungherese che richiama sin dal nome l'ex impero austro-ungarico e reclama l'antica estensione della Grande Ungheria: l'ideologo si chiama Laszlo Toroczkai, militante del partito antisemita Jobbik (47 seggi nel Parlamento nazionale e tre in quello di Strasburgo); xenofobo e irredentista, fa parte di una formazione paramilitare denominata «Esercito dei fuorilegge» e sostiene che «Adolf Hitler è stato un politico di calibro europeo il cui pieno apprezzamento deve ancora arrivare»".
Nella seconda parte del pezzo prosegue l'elenco dei partecipanti con la sintesi dei loro programmi e proclami "politici". Ci risiamo. Naturalmente, e giustamente, sono già state espresse le proteste dell'A.N.P.I. e di altre associazioni antifasciste contro il raduno. Ma, proteste a parte, c'è la necessità di dare risposta ad una domanda di giustizia che rimane inevasa in gran parte d'Europa e, con particolare nonchalance in Italia, paese le cui istituzioni pullulano di fascisti irredenti o di opportunisti della pacificazione. I cantori di "legge e ordine", concedono libera riunione e azione indisturbata a chi propaganda e vorrebbe pianificare il genocidio di rom, ebrei, gay e menomati, la supremazia della razza bianca, l'islamofobia, il totalitarismo come forma di governo e altre amenità del genere mentre vogliono il detentore di un po' di hashish in galera. Perché? Provo a dare una risposta: perché evidentemente in Italia vendere un po' di sballo è molto peggio che essere nazifascisti. Questa è la "Repubblichina" che siamo.

 

Moni Ovadia L'Unità - Voce d'Autore del 1°/09/2013

 

 

   
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